Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

BARBARA ROSY INES MANACHINI

Confronto tra la nematofauna delle monoculture di mais e quella dei sistemi erbacei

  • Autori: Corsini Anna; Manachini Barbara
  • Anno di pubblicazione: 2023
  • Tipologia: Abstract in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/595215

Abstract

Gli studi sugli effetti dell'agricoltura sulla biodiversità del suolo sono diventati molto importanti, al fine di proteggere la salute dell'ambiente e migliorare la qualità dell'agricoltura. Le comunità di nematodi hanno dimostrato di offrire un potente strumento ecologico per valutare gli effetti delle pratiche agricole sul suolo. La ricerca è stata condotta in una monocoltura di mais (della durata di 20 anni) e in un ecosistema erbaceo seminaturale, dominato da Festuca spp. e Trifolium spp.. Ciascun sistema è stato sottoposto a due diverse pratiche di gestione delle colture (input alto (H) e basso (L)). L'obiettivo era quindi quello di studiare gli effetti di due diversi ecosistemi e diverse pratiche agricole sul suolo, utilizzando i nematodi come bioindicatori. Il confronto è stato effettuato sulla composizione generale, la struttura trofica e la biodiversità della nematofauna raccolta in tutti i sistemi. Una maggiore abbondanza di nematodi è stata registrata nella monocoltura di mais ad alto input (336 individui/100 g di suolo) mentre quella più bassa è stata trovata nel basso input dei prati (33 individui/100 g di suolo). Complessivamente, 20 famiglie e 32 generi abitavano tutti i sistemi, e il numero dei generi e la composizione erano piuttosto differenti. In tutti i sistemi i batteriofagi erano il gruppo trofico più abbondante, variando tra il 97% nell'alto input della monocoltura e il 76% nel basso input dei prati. I fungivori e i fitofagi erano più abbondanti nei prati che nelle monocolture. Gli onnivori sono stati trovati in entrambi gli input di mais in una percentuale molto bassa (<5%). La minor biodiversità è stata riscontrata nell'alto input della monocoltura. Diversi generi infatti sono stati rinvenuti solo nelle praterie come Tylenchorhynchus e diversi predatori. Ciò indica che le monocolture hanno un impatto negativo sulla composizione dell'ecosistema e sulla successione ecologica della nematofauna, come indicato anche dall'indice di maturità. Inoltre, la biodiversità e gli indici ecologici hanno mostrato una rete alimentare del suolo non arricchita e non strutturata e un ecosistema povero per la monocoltura. I dati confermano ancora una volta che le monocolture riducono la biodiversità naturale della fauna del suolo.