Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

ANDREA MERLO

Una sentenza garantista sul controllo giudiziario “volontario” esclude automatismi se un parente è mafioso e offre nuovi spunti per ricostruire i presupposti applicativi

Abstract

La sentenza commentata, oltre ad avere il pregio di tratteggiare in modo efficace le coordinate sistematiche delle misure di prevenzione patrimoniale, si segnala per una duplice ragione. In primo luogo perché fornisce spunti nuovi per la ricostruzione dei presupposti applicativi del controllo giudiziario su richiesta della parte privata, trattato in maniera autonoma rispetto al controllo giudiziario di cui al primo comma dell’art. 34 bis, co. 1, d.lgs. 159/2011 (Cod. ant.). Inoltre, facendosi carico di declinare in termini più garantistici gli istituti della prevenzione antimafia, con questa pronuncia la Cassazione afferma che i legami familiari di soci o amministratori con soggetti legati alla criminalità organizzata non rendono di per sé l’impresa irredimibile e, conseguentemente, esclude che questa circostanza possa da sola giustificare il rigetto della richiesta di applicazione della misura.