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MIRELLA LO PINTO

Le infrastrutture ecologiche come elemento funzionale nella gestione della biodiversità degli agrosistemi, con particolare riferimento al vigneto

Abstract

Molti studiosi, già da diverso tempo, hanno messo in risalto l’importanza della diversità vegetale negli agroecosistemi sull’aumento della presenza di artropodi utili che contribuiscono al contenimento delle specie dannose. In quest’ambito una strategia di difesa per mantenere alto il livello di biodiversità riguarda l’uso delle cosiddette “infrastrutture ecologiche” o “aree di compensazione ecologica”, cioè siepi o fasce di vegetazione adiacenti al campo coltivato o al suo che forniscono ospiti alternativi e siti rifugio per predatori e parassitoidi di insetti dannosi, aumentando in tal modo l’abbondanza dei nemici naturali e la colonizzazione delle colture confinanti. Alcuni lavori di campo hanno testato i concetti di ecologia del paesaggio applicata all’agricoltura, come ad esempio l’uso di corridoi biologici per contrastare insetti dannosi, evidenziando che l’uso di corridoi vegetazionali, interrompendo le monocolture, fungono da tramite per la dispersione di nemici naturali all’interno del campo, aumentando così il loro impatto sulle popolazioni dei fitofagi. La composizione delle specie costituenti la vegetazione circostante e la distanza alla quale i nemici naturali si disperdono nella coltura hanno grande influenza sull’abbondanza e diversità di insetti entomofagi all’interno di un campo. Risulta di rilevante importanza la gestione degli habitat, come forma di controllo della conservazione biologica allo scopo di creare adeguate infrastrutture ecologiche all’interno del paesaggio agrario, fornendo risorse di cibo, prede alternative e ripari ai nemici naturali. Nell’ambito del vigneto, l’incremento della diversità botanica ha apportato benefici soprattutto rilevabili nelle relazioni tra tignole e antagonisti, tra cicaline e i parassitoidi 4-2013 22 del genere Anagrus e tra acari e predatori quali acari Fitoseidi. È da tenere presente, però, che nonostante gli aspetti positivi delle infrastrutture ecologiche evidenziati, in alcune aree viticole possono verificarsi effetti sfavorevoli in relazione ad alcuni fitofagi quali cicaline, soprattutto quelle vettrici di fitoplasmi e virosi, cocciniglie e fillominatori. Vengono riportati i diversi studi finora effettuati in Italia e all’estero (paesi europei ed extra-europei).