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RAFAELA DA CONCEIÇÃO HILARIO PASCOAL

La tratta degli esseri umani. Nessi vischiosi fra vulnerabilità e violenza di prossimità

Abstract

La definizione di “tratta di esseri umani”, adottata dal Protocollo delle Nazioni Unite, descrive con chiarezza come la comunità internazionale abbia tratteggiato i concetti di vittima e di sfruttatore. Nonostante lo sforzo definitorio del Protocollo, questo articolo evidenzia una zona grigia nella relazione fra vulnerabilità e violenza di prossimità che rende possibile lo sfruttamento consensuale della vittima da parte del trafficante e la stessa difficoltà a delimitarne i contorni nelle aule di giustizia. L’articolo analizza il concetto di vulnerabilità, in relazione con quello di violenza di prossimità, e sviluppando in una specifica accezione di “vulnerabilità prossimale” che si rende evidente attraverso l’analisi del “mezzo” usato dal trafficante. L’analisi delle sentenze rumene e italiane – di cui l’articolo dà conto in uno specifico paragrafo – sembra confermarne l’ipotesi. L’APOV perpetrato dallo sfruttatore/trafficante viene subito dal soggetto più vulnerabile, in un contesto di deprivazione economica e culturale ma, soprattutto, in una situazione di violenza di prossimità resa opaca dalla manipolazione esercitata sulla vittima da parte dello sfruttatore.