Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

EMANUELA GAROFALO

L’impeto de l’animo al vincere e l’ardore de la mente a la gloria. Il governo di Don Ferrante Gonzaga (1535-1546), tra opere pubbliche e committenza privata

Abstract

I dieci anni di governo di Ferrante Gonzaga (1535.1546) segnano un momento cruciale nel processo di modernizzazione delle fortificazioni della Sicilia. Sebbene negli anni di tale carica impegni politici e militari lo tennero diverse volte lontano dall’isola, la sua azione di governo fu infatti fortemente orientata all’implementazione delle strutture difensive. Tale azione tuttavia coinvolse nell’ambito dei lavori pubblici anche altri aspetti, che spaziano dall’approvvigionamento idrico alla costruzione di ponti. In considerazione dell’importanza e della lunga durata dell’incarico di viceré di Sicilia, la ricerca di comfort e rappresentatività ispirò i lavori commissionati per le sue residenze ufficiali (il Castellamare a Palermo e il Palazzo Reale di Messina), così come la costruzione di una villa privata nelle campagne extra-moenia della città di Palermo. Questo contributo traccia un quadro generale del ruolo svolto da Ferrante Gonzaga come committente di opere architettoniche in Sicilia, tanto nella sfera privata come in quella pubblica, incluse celebrazioni e feste e il supporto dato a istituzioni religiose. L’intreccio di dati già presentati in ricerche e pubblicazioni precedenti, con quelli – per la maggior parte inediti – deducibili dalle Lettere viceregie, custodite presso l’Archivio di Stato di Palermo, consente di fare nuova luce sul tema offrendo anche interessanti prospettive per ulteriori ricerche future.