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CONCETTA GILIBERTO

OE blēo, bleoh: the ‘bright’ colour

Abstract

In inglese antico, una delle parole per ‘colore, tinta’ è blēo (attestata anche nelle forme bleoh, blīo, blioh), usata anche nel senso di ‘colore del viso, carnagione’. La voce ags. blēo è forse riconducibile a un germ. *bliwa- < ie. * bhli-, bhlei-, bhləi-, radice che vale ‘splendere’. Il termine, che continua in mingl. blē ‘colore, tonalità; aspetto’, si confronta con afris. bli, blie, as. blī ‘colore, tonalità’ e med. ned. blie, blye ‘colore del viso’. Attraverso l’analisi delle occorrenze di ags. blēo, il contributo si propone di esplorare lo spettro semantico della parola, anche in relazione ai suoi contesti d’uso e alla luce del confronto con le altre forme parallele germaniche, in particolare con quelle di area Ingevone. Dopo il periodo del medio inglese, la parola cade in disuso, venendo infine soppiantata dal prestito anglo-normanno colur. Il termine dell’inglese moderno blee sopravvive come forma arcaica, usata assai raramente e soprattutto in contesti poetici