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FABIO CARADONNA

I vari modi del DNA di “parlare” ai viventi fra ciò che già è noto e nuove scoperte

Abstract

A sessant’anni da quando Francis Crick enunciò il “dogma centrale della biologia molecolare” molte scoperte e nuove frontiere si sono avvicendate sulla questione “funzionale” di un genoma, cioè di come un DNA “parla” ai viventi. Oggi è abbastanza noto come un genoma “è”, ed occuparsi solo di questa questione strutturale ormai è sicuramente molto riduttivo, almeno sicuramente per quello umano. È invece il goal standard di questi anni scoprire come e quando un genoma si esprime, come funzio-nalmente traduce il suo messaggio rendendo questo visibile nei fe-notipi dei viventi, a prescindere dalla sua sequenza primaria di basi azotate. Ne consegue che il codice genetico, ancora valido e quasi universale fra i viventi, rappresenti, oggi, solo una piccola parte di come realmente un genoma si esprime e che esistono almeno altri 2 livelli ad oggi conosciuti di organizzazione genomica che a stesse sequenze nucleotidiche di DNA può associare espressioni geniche diverse: l’epigenetica, con i piccoli RNA oggi alla ribalta, l’architettura nucleare e la localizzazione cromosomica in un nu-cleo in interfase. Vengono descritti esempi sperimentali, paragoni didattici e percorsi cognitivi facilitati.