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SERGIO BONANZINGA

Il tarantismo in Sicilia

Abstract

Il testo prende in esame il complesso di materiali editi e inediti (fonti storiche e archivistiche, documenti musicali, testimonianze etnografiche) che attestano la presenza del tarantismo in Sicilia dalla metà del Seicento alla fine dell’Ottocento. Il caso siciliano viene quindi inquadrato nell’ambito dell’ampia letteratura che ruota intorno al fenomeno, a partire dal classico studio di Ernesto De Martino fino al dibattito sull’interpretazione del fenomeno fra i poli dell’esorcismo e della possessione, dovuto soprattutto all’etnomusicologo francese Gilber Rouget. L’analisi viene quindi estesa alla tradizione dei guaritori dei morsi di serpenti (i ciaràuli), che con il tarantismo condividono la centrale simbologia del ragno, e a certe processioni religiose caratterizzate da ‘danze’ frenetiche, che lasciano intravedere elementi di continuità funzionale con la terapia coreutico-musicale del tarantismo.