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ARMANDO BISANTI

Angelo Poliziano e il mito di Apollo pastore (In puellam suam 15-16; Stanze I 108, 4-8)

Abstract

In questo intervento, traendo spunto dall’analisi e dal commento di due passi poetici del Poliziano, uno in latino (In puellam suam o De Angeli puella, vv. 15-16), l’altro in volgare (Stanze I 108, 4-8), si indagano le fonti classiche e medievali e la fortuna del mito di Apollo pastore per Admeto re di Tessaglia (e marito di Alcesti). Dalla disamina qui condotta, emerge come, nei passi in questione – e sulla scia di un’illustre tradizione – il Poliziano seguisse una delle varianti del mito, quella secondo la quale Apollo si era assuefatto a pascolare le greggi di Admeto in quanto innamorato di lui.