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MIGRARE. Mobilità, differenze, dialogo, diritti

Ambiente e agricoltura

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Photo by Zeyn Afuang

Coordinatore
Vincenzo Bagarello, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali
vincenzo.bagarello(at)unipa.it

In un rapporto della FAO del 2018 si legge che nel mondo le persone che non hanno cibo sufficiente per sopravvivere sono 821 milioni e che 151 milioni di bambini subiscono ritardi nella crescita a causa della denutrizione. Save the Children scrive che la malnutrizione acuta è la causa di circa la metà dei decessi nel mondo dei bambini sotto i 5 anni e che, nel 2024, ogni due secondi è nato un bambino destinato a soffrire la fame. Una delle cause più importanti, immediate e drammatiche della fame è quella relativa all’aumento dei conflitti e della durata delle crisi, tenuto conto che il 60% delle persone che soffrono la fame vive in Paesi in conflitto. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sottolinea che la scarsità alimentare causata dalla guerra è una questione centrale per la pace e la sicurezza e condanna come inaccettabile l’uso della fame come strumento di guerra. 

I cambiamenti climatici accentuano l’insicurezza alimentare. Le risorse naturali, quali l’acqua potabile, si riducono e le attività agricole e quelle zootecniche risultano sempre più compromesse e onerose da sostenere, colpendo in maniera particolarmente severa le popolazioni più povere e vulnerabili. Le persone cercano di adattarsi all’ambiente che cambia ma molte di loro sono costrette ad abbandonare i propri luoghi di origine nella speranza di trovare altrove condizioni esistenziali dignitose. L’UNHCR avverte che i nuovi esodi e la corsa per le risorse naturali in via di esaurimento possono scatenare conflitti tra le comunità o aggravare vulnerabilità preesistenti. La fragilità politico-istituzionale di molti Paesi ostacola l’adozione di politiche locali incentrate sulla garanzia di accesso al cibo. La Caritas Italiana, nel suo documento su “Fame e Migrazioni”, sottolinea che in molti casi, la fame non è determinata dalla mancanza assoluta di cibo disponibile, ma dal mancato accesso ad esso, come già peraltro segnalato dal premio Nobel Amartya Sen. Il diritto al cibo è strettamente connesso ad altri diritti quali il lavoro e la sicurezza sociale, l’istruzione, la sanità e dunque allo sviluppo non solo del settore agricolo ma anche dei servizi. È necessario inoltre garantire in ogni Paese un quadro politico-istituzionale in grado di assicurare alla collettività il soddisfacimento almeno dei bisogni essenziali. La fame è dunque un problema di produzione ma ha anche profonde radici sociali e politiche oltre che ambientali.

In un contesto così complesso, gli obiettivi generali dell’ambito tematico Ambiente e Agricoltura sono i seguenti:

  • costituire una sede di approfondimento scientifico del legame tra le problematiche migratorie e quelle agricole e ambientali;
  • promuovere attività di studio e di ricerca incentrate sullo sviluppo agricolo e sociale dei Paesi soggetti a flussi migratori rilevanti;
  • proporsi come luogo virtuale di aggregazione e confronto nella prospettiva di realizzare progetti di ricerca interdisciplinari finalizzati all’approfondimento di tematiche riconducibili alle relazioni tra agricoltura, ambiente e migrazioni;
  • proporsi quale interlocutore di altri attori istituzionali impegnati a diverso titolo sul tema generale del legame tra sicurezza alimentare, migrazioni, agricoltura e ambiente;
  • promuovere iniziative di divulgazione, oltre a occasioni di approfondimento scientifico e culturale, in collaborazione anche con altri organismi e istituzioni nazionali e internazionali;