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U.O. Cerimoniale

Palestina, mozione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione

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«Dopo il brutale e insensato attacco di Hamas del sette ottobre, che il nostro Ateneo ha condannato con fermezza, è iniziata un’azione militare di Israele a Gaza che presenta numerosi elementi di estrema gravità, inaccettabili secondo i valori fondanti della nostra cultura.

Secondo un recente rapporto della relatrice Onu per i diritti umani del popolo palestinese a Bruxelles, “in cinque mesi di operazioni militari, Israele ha sganciato su Gaza 25 mila tonnellate di esplosivo, l’equivalente di due bombe nucleari. Oltre 30 mila palestinesi sono stati uccisi, tra cui più di 13 mila minori, vi sono più di 12 mila presunti morti e 71 mila feriti, molti dei quali con mutilazioni tali da  cambiare la vita. Il 70 per cento delle aree residenziali è stato distrutto e l’80 per cento dell’intera popolazione è stata sfollata con la forza.” Alla luce delle evidenze elencate nel rapporto, la Relatrice dell’Onu ha lanciato un appello a tutti gli Stati membri per “attuare immediatamente un embargo sulle armi nei confronti di Israele”.

Secondo diverse fonti, tra cui Save The Children e Amnesty International, “la distruzione di scuole e ospedali a Gaza è diventata la norma, e la maggior parte dei bambini è privo di cibo e non può ricevere nemmeno le cure più elementari. Circa 30 dei 36 ospedali sono stati bombardati e il sistema sanitario è ormai al collasso. Inoltre, da ottobre, l'escalation del conflitto ha danneggiato o distrutto quasi il 90% degli edifici scolastici e metà della popolazione sta affrontando un livello catastrofico di insicurezza alimentare, con zone come quelle del nord del Paese che sono a rischio di carestia.”

L’alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell ha dichiarato che Israele sta “seminando odio per generazioni” e che “la fame a Gaza è usata come arma di guerra.”

I membri del Consiglio di sicurezza delle nazioni unite hanno espresso grave preoccupazione per gli attacchi aerei israeliani che hanno ucciso sette membri del team della World Central Kitchen. “Questi terribili attacchi hanno portato il numero di personale umanitario ucciso a Gaza durante il conflitto in corso ad almeno 224, più di tre volte il numero di operatori umanitari uccisi in un singolo conflitto registrato in un solo anno.”

Negli ultimi tempi, Israele si è resa responsabile di un attacco aereo che ha distrutto una parte dell'ambasciata iraniana a Damasco e negli ultimi giorni l’Iran ha sferrato un attacco militare a Israele. Il quadro sembra, quindi, ulteriormente, in peggioramento e potrebbe ridurre il livello di attenzione sulla gravissima crisi umanitaria a Gaza.

Si invitano, pertanto, gli organi di governo a:

- rinnovare, in continuità con le mozioni del mese di novembre, il profondo cordoglio per tutte le vittime e solidarietà per le persone di pace che ancora una volta devono subire le barbarie di coloro che scelgono la violenza contro gli inermi rispetto a qualunque altra strada e unirsi alla richiesta di un immediato cessate il fuoco in Palestina e dell’immediato rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas;

- sollecitare il governo italiano a (i) adoperarsi in tutti i modi per favorire un immediato e prolungato cessate il fuoco a Gaza e in tutto il Medio Oriente, (ii) incrementare i fondi per gli aiuti umanitari a Gaza e garantire l’effettiva fornitura degli stessi alla popolazione, (iii) impedire qualunque fornitura di armi da parte di aziende italiane al governo israeliano e (iv) chiedere un completo embargo delle armi da parte di tutti i paesi della comunità europea; si chiede, inoltre, al rettore di farsi parte attiva per promuovere un’analoga richiesta da parte della CRUI;

- sospendere le lezioni per due ore in uno dei giorni delle prossime settimane da dedicare a un incontro tra studenti e docenti sulla situazione in Palestina in una delle aule magne dell’ateneo.

Si invita il M.R. a voler dare mandato di effettuare una ricognizione degli eventuali accordi in essere con università e centri di ricerca dei Paesi dell’area medio-orientale coinvolti nella crisi da sottoporre alla attenzione degli OO.CC.

Si invitano, inoltre, gli organi di governo a valutare con estrema attenzione le future proposte di accordi con enti o università israeliane tenendo in conto anche (i) eventuali pronunciamenti dei relativi organi di governo a favore o contro il prolungamento delle operazioni militari a Gaza e (ii) eventuali utilizzi delle ricerche anche solo potenzialmente per fini militari».