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ROSA MARIA VITRANO

Built environments and inherited landscapes: culture, signs and bionimetic models of the resilient city / Ambienti costruiti e paesaggi ereditati: cultura, segni e modelli bionimetici della città resiliente

Abstract

La cultura è "memoria ereditaria di una collettività ed esprime un sistema determinato di segni e di modelli". Vi sono segni e modelli materiali e immateriali finalizzati alla comprensione e all’interpretazione di un determinato ambiente costruito. Gli ambienti costruiti “ereditati” sono la scena di trasformazioni culturali e storiche eterogenee e sono formati da un numero illimitato di segni e di modelli in reciproca connessione e “interferenza”. Tra le forme dello spazio naturale e quelle dello spazio costruito c’è materialmente una aggregazione. Talora questa aggregazione è coesa mentre altre volte risulta discordante. Molti paesaggi ereditati sono caratterizzati da una incompatibilità persistente. Questo succede anche perché le forme e le tecniche del costruito non hanno saputo e talora non hanno voluto creare questa coesione. In certi casi tale incompatibilità è il segno, il risultato, di una mancata conoscenza e di una interpretazione sbagliata della realtà dei luoghi. Talora queste discordanze hanno prodotto paesaggi “incompleti” o degradati e causato disastri ambientali. Nelle metropoli gli ambienti costruiti “ereditati” sono di diversa natura, talvolta possiamo decodificarli come spazi in armonia con l’esistente, sia esso naturale o già antropizzato, altre volte invece si percepisce un netto contrasto ed una trasformazione inadeguata dell’esistente. Molte nel mondo sono le città «costruite “contro natura” e che sono in lotta con gli elementi naturali. Città che copiano la natura, ne usano il fattore biologico trasformandolo in spazi artificiali che imitano la natura. Questo porta a due possibili interpretazioni: la vittoria dell’intelligenza sugli elementi naturali oppure l’alterazione dell’ordine naturale». I paesaggi immateriali sono infatti anche quelli che possiamo immaginare conoscendo la vulnerabilità dei nostri territori. Quelli che siamo riusciti a prevedere ma non a prevenire. Il contributo parte da queste osservazioni come spunti per una possibile interpretazione degli ambienti costruiti e dei paesaggi ereditati.