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SANTA GIUSEPPINA TUMMINELLI

L’impatto dell’emergenza Covid-19 sui processi di integrazione nel sistema di accoglienza

Abstract

La pandemia Covid-19 ha messo a dura prova l’umanità per gli impatti devastanti e destabilizzanti che ha determinato su tutti gli individui e su tutti gli aspetti della quotidianità. Le restrizioni negli ingressi adottate dai singoli Stati al fine di contenere e contrastare la diffusione del virus, hanno avuto un impatto sia sui flussi regolari in entrata per motivi familiari, economici, di studio, sia sugli arrivi di quanti, affidandosi ai trafficanti, sono in attesa, ad esempio, sulle coste libiche, e avrebbero fatto richiesta di asilo e di protezione internazionale, sia sul mercato del lavoro, determinando, in quest’ultimo caso, il venir meno di manodopera stagionale in alcuni dei settori dell’economia italiana, come l’agricoltura. Una pandemia che non ha risparmiato o fatto sconti, che ha colpito duramente chi già si trovava in condizione di vulnerabilità e di fragilità e che ha avuto ripercussioni sulle migrazioni e sulle politiche ad esse connesse. Con la diffusione dell’epidemia, i più deboli e vulnerabili ad essere colpiti, per le difficoltà nell’accedere alle informazioni ed alle strutture sanitarie, per l’essere stati esposti a maggiori rischi di contagio lavorando in settori dell’economia più esposti, per il trovarsi in condizioni di povertà economica e in condizioni abitative spesso non rispondenti agli standard minimi, sono stati i migranti. Si delinea un panorama sociale, politico ed economico profondamente mutato, con consistenti ripercussioni sulla vita delle persone e sui processi di integrazione.