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SANTA GIUSEPPINA TUMMINELLI

La Sicilia come meta migratoria: una realtà locale complessa al centro del Mediterraneo

Abstract

La Sicilia per la sua posizione geografica è il ‘confine’ dell’Europa più esposto ai flussi migratori provenienti dal continente africano. È il banco di prova sul quale da tempo si sperimentano le contraddizioni (anche mediatiche) del considerare l’immigrazione come «[…] un oggetto misterioso del quale viene proclamata ciclicamente la novità ed il carattere straordinario» (Colombo - Sciortino, 2004, p. 764). Negli ultimi anni, però, le caratteristiche dei flussi migratori verso l’isola sono cambiate. Si tratta di arrivi consistenti e diversificati che necessitano di ulteriori riflessioni per le implicazioni che comportano, non soltanto a livello nazionale ma anche europeo. Obiettivo del presente contributo sarà di presentare la situazione del territorio regionale quale luogo di approdo e di passaggio, tenendo insieme la dimensione ‘stanziale’ e quella ‘emergenziale’ dei flussi, al fine di offrire spunti per ulteriori approfondimenti. Nei primi due paragrafi sarà proposta una riflessione sul tipo di migrazioni presenti nel tempo e sulle caratteristiche che hanno assunto nella regione che, da terra di esclusiva emigrazione, è divenuta anche meta di immigrazione. Per comprendere le trasformazioni in atto si farà riferimento all’analisi del legame che intercorre tra popolazione straniera e territorio della regione Sicilia, come elemento centrale per approfondire gli aspetti inerenti alle dinamiche demografiche ed economiche connesse alle migrazioni e anche per individuare le motivazioni che hanno determinato tali processi. Nell’ultimo paragrafo si presenterà, anche se in sintesi, un’analisi delle migrazioni forzate e del ruolo della Sicilia nell’ambito delle strategie di governo del fenomeno.