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LUCA TUMMINELLO

Sicurezza alimentare e salute pubblica al bivio della «nocività» degli alimenti: spunti critici sul d.d.l. n. 2427 del 2020

Abstract

L’articolo analizza le modifiche operate dal disegno di legge n. 2427/2020 (“Nuove norme in materia di illeciti agro-alimentari”) sui delitti del c.p. contro la salute pubblica e sugli illeciti alimentari della legge n. 283/1962. Si evidenziano profili di incoerenza sistematica e un deficit di coordinamento tra i due distinti piani di tutela. In primo luogo, non è chiara la demarcazione tra le fattispecie delittuose di cui all’art. 5 della legge n. 283/1962 e i delitti codicistici contro la salute pubblica. In secondo luogo, non appare del tutto netta la distinzione tra i reati del citato art. 5 e gli illeciti amministrativi pure previsti dalla legge speciale del 1962. Il nodo più critico sta nel fatto che i distinti piani di tutela fanno tutti riferimento al concetto di «nocività» degli alimenti, ossia a una categoria che non ha mai posseduto, già all’interno della stessa legislazione alimentare, uno spettro semantico definito. Anzi, si tratta di una nozione che può presentare una svariata gamma di significati, ognuno capace di far assumere una portata diversa alle norme qui in questione, che a essa fanno riferimento. Da ciò discendono alcuni dubbi anche sull’individuazione dei confini precisi dei diversi gradi di tutela apprestati dal d.d.l. 2020. Muovendo dai limiti della disciplina prevista nel Progetto 2020, nella parte finale del contributo si traccia de iure condendo una possibile scansione degli stadi di tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare.