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GIOVANNI TRAVAGLIATO

"Hoc opus fodit Pirus Martini de Pisis". Note su un capolavoro di oreficeria toscana con smalti del XIV secolo a Geraci Siculo

Abstract

Il prezioso ostensorio, trasformato in reliquiario nel XVII secolo, conservato nel tesoro della Chiesa Madre di Geraci Siculo (PA), è già noto da tempo agli studiosi perché firmato dall'orafo pisano Piro di Martino (lettura dell'iscrizione corretta, piuttosto che "Pino di Sammartino"). Il saggio, che per la prima volta ne descrive gli smalti traslucidi, propone una datazione alla seconda metà del XIV secolo per ragioni stilistiche e ne attribuisce la committenza al conte Francesco II Ventimiglia.