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ELIO ANGELO TOMARCHIO

Alcuni aspetti protezionistici nell’impiego di composti di 223Ra nella terapia medico-nucleare ambulatoriale

Abstract

L’impiego di composti di 223Ra, essenzialmente nella terapia medico-nucleare ambulatoriale delle metastasi ossee da carcinoma prostatico, ha posto diverse questioni dal punto di vista radioprotezionistico. Infatti, pur essendo il radionuclide caratterizzato da una emissione prevalentemente alfa, è comunque presente in bassa percentuale una componente gamma, costituita da emissioni di diversa energia e intensità, facilmente rilevabile con un monitor di dose o con uno spettrometro gamma portatile. In questo lavoro sono prese in esame le attività svolte all’interno di un reparto di Medicina Nucleare in cui è esercitata l’attività di terapia ambulatoriale (preparazione dei composti, somministrazione, attesa dei pazienti, …) stimando con misure sperimentali i valori di dose per il personale addetto alle varie operazioni nella normale attività programmata, ponendole a confronto con le indicazioni teoriche riportate in diversi manuali e linee guida. E’ stata inoltre esaminato il composto radioattivo con misure spettrometriche in campo e in laboratorio, al fine di evidenziare tutte le componenti gamma presenti ed, eventualmente, la presenza di impurezze, valutazioni utili anche per la gestione del sistema di raccolta dei reflui radioattivi e per la revisione dei criteri di smaltimento. L’impiego di questi composti è risultato sufficientemente sicuro, in quanto le dosi computate con largo margine di sicurezza per i lavoratori, e verificate nella normale attività, non sono rilevanti e risultano del tutto non significative possibili dosi ai familiari e alla popolazione. Le indicazioni operative elaborate e sperimentate per l’attività in oggetto possono infine essere applicate – con la necessaria gradualità - anche ad altra tipologia di applicazione medico-nucleare di composti radioattivi.