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VIVIENNE SPADARO

Diversità in Centaurea Sect. Dissectae (Asteraceae) della Sicilia

Abstract

Centaurea dissecta Ten., sensu Fiori (1), comprende diverse entità in qualche caso anche critiche (4). Studi recenti sulle popolazioni dell’Italia meridionale e insulare hanno messo in luce una significativa variabilità genetica (2). Diversi taxa specifici sono stati descritti proprio in questi ultimi anni. In Sicilia, dove il gruppo era rappresentato solo da C. parlatoris Heldr. e da poche altre unità infraspecifiche, alcune popolazioni riferite a detta specie sono state proposte come nuove specie [C. giardinae Raimondo & Spadaro sull’Etna (6) e C. sicana Raimondo & Spadaro nei Monti Sicani (8)]. Varietà di C. parlatoris [var. tomentosa Guss. e var. virescens Guss. (5) ] sono state elevate rispettivamente al rango specifico con un nuovo nome [C gussonei Raimondo & Spadaro (7)] e sottospecifico [C. parlatoris subsp. virescens (Guss.) Raimondo & Bancheva (9)]. Recenti raccolte nei Sicani centro-occidentali, in particolare presso Monte Colomba, hanno consentito di riscontrare una popolazione riconducibile al ciclo di C. parlatoris e non altrimenti riferibile ai taxa noti, in particolare alla vicina C. sicana Raimondo & Spadaro. La popolazione risulta abbastanza frequente e distinta rispetto ad altre popolazioni insulari riferite a C. parlatoris s.l.. Lo studio comparativo dei reperti della popolazione dei Sicani centro-occidentali e delle altre riferite a C. parlatoris s.l., ha permesso di rilevarvi caratteri peculiari, assenti nei taxa siciliani dello stesso ciclo e assunti, quindi, come discriminanti. Tali caratteri consentono di riferire la popolazione studiata ad un nuovo taxon. La popolazione di Monte Colomba si distingue da quelle insistenti nei Sicani orientali, in quanto pianta più gracile, da cinerina a virescente, con fusto eretto o sdraiato, poco scabro, ramoso-corimboso a partire dalla sua metà inferiore; capolini piccoli; achenio con breve pappo coronato e di dimensioni molto ridotte. Le foglie sono distintamente lirato-pennatifide sin dalla base, le caulinari da cinerine a virescenti, ridotte progressivamente fino all’estremità dello scapo dove per buona parte restano pennato-settate. Si rinviene in habitat semirupestri e nei prati montani su litosuoli carbonatici tra 800-1200 m (s.l.m.), nello spazio potenziale dei querceti con Ostrya carpinifolia Scop.. Si associa a varie specie fra le quali ricorrono Anthemis arvensis subsp. sphacelata (C. Presl) R. Fern., A. cupaniana Tod. ex Nyman, Anthyllis vulneraria subsp. maura (Beck) Maire, Asphodeline lutea (L.) Rchb., Asphodelus ramosus L. subsp. ramosus, Brachypodium rupestre (Host) Roem. & Schult., Cachrys ferulacea (L.) Calest., Carduus nutans subsp. siculus (Franco) Greuter, Dianthus siculus C. Presl, Dryopteris pallida (Bory) C. Chr. ex Maire & Petitm., Helianthemum croceum (Desf.) Pers., Hypericum perfoliatum L., Inula montana L., Linaria purpurea (L.) Mill. subsp. purpurea var. purpurea, Lonicera etrusca Santi, Medicago lupulina subsp. cupaniana (Guss.) Nyman, Origanum vulgare L., Orchis papilionacea L., Polygala preslii Spreng., Rosa canina L., Salvia verbenaca L., Scandix australis L., Scorzonera villosa subsp. columnae (Guss.) Nyman, Silene italica subsp. sicula (Ucria) Jeanm., Smyrnium rotundifolium Mill., Thymus spinulosus Ten., Trifolium glomeratum L., T. nigrescens Viv., Valeriana tuberosa L. e Verbascum creticum (L.) Cav.. La popolazione esaminata si relaziona maggiormente con C. sicana, tuttavia, ad un’analisi fitochimica preliminare risulta ben distinta da questa e anche da C. giardinae (3).