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MASSIMO STARITA

L'identità costituzionale nel diritto dell'Unione europea: un nuovo concetto giuridico?

Abstract

Il concetto di identità costituzionale, nato nella giurisprudenza della Corte costituzionale federale tedesca e poi ripreso da altre corti costituzionali, ha svolto negli ordinamenti degli stati membri dell'Unione europea un ruolo di difesa dello stato costituzionale di diritto da pretesi pericoli posti dalla un'incondizionata apertura al processo di integrazione europea. Tale ruolo si esprime in tre distinte funzioni giuridiche: a) quella di limite al primato del diritto dell'Unione; b) quella di limite al trasferimento di competenze all'Unione; c) quella di fondamento del controllo sul rispetto del principio delle competenze di attribuzione. Una volta migrato dal piano nazionale a quello sovranazionale, con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il concetto dell'identità costituzionale non sembra idoneo a svolgere tale ruolo di difesa. D'altra parte, esso non sembra neppure riconducibile ad altri istituti e concezioni dottrinali, che si prefiggono di proteggere la costituzione statale dall'ingerenza esterna, come cd. il diritto fondamentale degli stati all'indipendenza; il principio del non intervento negli affari interni e il cd. limite della domestic jurisdiction. Le funzioni svolte dall'idea dell'identità costituzionale degli stati nel diritto dell'Unione sono essenzialmente tre e attengono a) alla legittamazione politica ; b) al controllo di legittimità degli atti dell'Unione; c) all'interpretazione del diritto primario.