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MARIANNA SIINO

Nuove declinazioni dei concetti di spazio, confine e mobilità

Abstract

La crisi pandemica ha esasperato l’insicurezza dell’individuo ponendolo nella necessità di una celere riorganizzazione del proprio spazio vitale, in modo tale da poter sentire il controllo su di esso e da sentirsi protetto. Il pianificatore urbanistico, così come tutte le figure professionali coinvolte in questa riprogettazione, non possono dunque non tener conto di come la definizione dei concetti di spazio, confine e mobilità è mutata durante la pandemia. Le classiche dicotomie (privato/pubblico; statico/dinamico; reale/virtuale), utilizzate per la definizione dello spazio, sono state sovvertite creando un accavallamento di piani che pone il pianificatore nella necessità di trovare soluzioni il più possibile ibride. È fondamentale comprendere quali sono i bisogni latenti e costruire progressivamente quello che in realtà deve diventare uno spazio, che non è di chi lo progetta, ma di chi lo vive.