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ANDREA SCIASCIA

Opere del XX secolo e formazione di nuovi contesti

Abstract

Con riferimento al titolo «Architettura del XX secolo e nuovi contesti», si rinvia a una serie consistente di rimandi teorici, di progetti e di architetture realizzate. Tutti i possibili esempi mantengono la loro validità a prescindere dalle scale. Con immediatezza si potrebbe fare riferimento al rapporto tra architettura e città e, contemporaneamente, si potrebbe riflettere sul rapporto tra la città e il suo intorno e, dalla parte opposta, tra una sedia, un tavolo e lo spazio interno di una abitazione. Oppure, ancora, tra un particolare luogo eminente della chiesa (battistero, ambone e altare) e lo spazio dell’aula. In modo diverso i contesti, sono la somma di luoghi e architetture ma, sempre e in ogni caso e per tutti gli esempi, si conferma il contesto come insieme e rapporto fra gli elementi che costituiscono l’insieme. Nell’approfondire oltre questo tema è necessario stabilire una data di inizio, una linea dalla quale proporre delle altre considerazioni. Riferendocisi ancora al titolo, questo limita il campo d’azione al XX secolo, e, all’interno di tale intervallo cronologico, si decide di stabilire un ambito ancora più limitato; un nuovo incipit a partire dal quale muta il senso di alcune acquisizioni raggiunte nella prima metà del ’900. Per alcune questioni dibattute tra architettura e città, tra progettazione architettonica e urbanistica, resta centrale, all’interno del XX secolo, il momento in cui il Team X esprime alcune critiche ai modelli del Movimento Moderno, dopo che il tema delle preesistenze ambientali, posto da Ernesto N. Rogers, aveva già contribuito a modificare il rapporto tra antico e nuovo.