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MARIA ANTONIETTA RUSSO

Arcane pratiche e influssi satanici nell'intreccio di un triangolo familiare

Abstract

Dall’esame degli atti di un processo di nullità matrimoniale emerge il mondo sotterraneo di pratiche popolari che si affiancavano nel Medioevo a quelle mediche. Le deposizioni dei testimoni che accusano Beatrice Rosso Spatafora, contessa di Sclafani e signora di Caltavuturo, di essere ricorsa a "medichini" per indurre il concepimento e, poi, l’aborto, a prescindere dalla realtà dei fatti difficilmente verificabile in un processo di nullità in cui le testimonianze sono costruite ad hoc per dimostrare “una verità”, rivelano l’impiego anche tra le nobildonne di riti, trattamenti empirici, formule magiche e pozioni ritenute “miracolose”.