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MARIA ANTONIA RANCADORE

La parola chiave «infinito» nello studio della natura sviluppato dai presocratici

Abstract

Il concetto di ‘infinito’ sta alla base della ‘fisiologia’, ovvero dell’indagine sulla Physis-Natura, sviluppata dai presocratici a partire dalla Scuola di Mileto sino alla Scuola di Abdera. Sia i primi pensatori della Ionia, a cominciare da Anassimandro, sia gli atomisti con a capo Democrito, infatti, hanno contribuito a elaborare la prima forma di ‘filosofia’ incentrata sulle parole chiave «infinito» e «finito». Alla luce di questi concetti, andrebbe allora rivisitata la filosofia del periodo ellenico ed ellenistico-romano per ritrovare le fondamenta della ‘scienza della natura’ nella sua duplice connotazione di fisica e di matematica. La diade infinito-finito, inoltre, potrebbe essere posta a confronto con altre dualità: in primo luogo con ‘vuoto-pieno’ e, in secondo luogo, con ‘discreto-continuo’. Sarebbe perciò opportuno ripercorrere le tappe salienti dello studio sulla natura compiuto dai presocratici, studio che in età moderna è stato declinato come ‘filosofia della natura’, sino ad assumere lo statuto contemporaneo di ‘scienza della natura’ incentrata sui principi dell’osservazione e dell’esperimento. Nell’articolo si evidenzia in particolare il ruolo di primo piano rappresentato da Anassimandro, cui si deve l’elaborazione della parola chiave «in-finito» oggetto di diverse interpretazioni nel corso dei secoli.