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DARIO RUSSO

Filosofia come design concettuale. Mari e Floridi: etica, physis e techné nell’infosfera

Abstract

Partendo da una rilettura di 25 modi per piantare un chiodo di Enzo Mari - e in generale della sua poetica - il contributo prova e mettere in evidenza alcune riflessioni che oggi, come allora, alimentano il dibattito contemporaneo sul design, sulla socio-tecnosfera e in generale sull’uomo e il suo habitat. Passando in rassegna alcuni suoi racconti e microstorie autobiografiche, discussioni teoriche o esempi concreti, è possibile rintracciare una serie di questioni chiave e linee di pensiero che, trascendendo i confini strettamente disciplinari, approdano a riflessioni di più ampio respiro di carattere etico e filosofico. Tali questioni, nella presente trattazione, sono messe in serrata connessione proprio con alcuni temi della contemporaneità, e, in particolare, con alcune argomentazioni mosse da Luciano Floridi attorno alla centralità della “filosofia come design concettuale” e fondamentale strumento per governare la complessità dell’“infosfera”. Ne scaturisce un interessante e fitta trama di relazioni concettuali che - in una prospettiva di aggiornamento delle linee di ricerca disciplinari - dimostra (seppur in forma sintetica, data la complessità delle questioni) il grande valore dell’eredità poetica di Mari e della sua attualissima “filosofia come design” (o “design come filosofia”!).