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DARIO RUSSO

Ernesto Basile | Dall'architettura d'interni all'industrial design

Abstract

Ernesto Basile è certamente uno dei più grandi architetti dell’Art Nouveau, probabilmente il vero protagonista del Liberty italiano: l’unico a fare progettazione integrale o Gesamtkunstwerk (“opera d’arte totale”). Questa è storia nota. Quel che invece non tutti sanno è che Basile è un ottimo designer, straordinariamente precoce per il suo tempo. Infatti, gli arredi disegnati all’inizio del secolo scorso per la ditta Ducrot – per cui ha svolto un ruolo registico che potremmo assimilare alla più recente figura dell’art director – sono molto innovativi e già pensati per i processi industriali. Perciò, dopo più di 100 anni, grazie alla sinergia d’un laboratorio universitario (Università di Palermo) e dell’Archivio Basile (a Palermo, tra i più ricchi d’Europa), il mobilificio palermitano Caruso Handmade ha potuto ricostruire una serie mobili ben scelti. A guidare tale operazione è il metodo da Filippo Alison negli anni Settanta, basato sulla selezione ragionata, il ridisegno e l’aggiornamento materiale e immateriale del pezzo, e applicato da Cassina nella Collezione I Maestri, rilanciando i capolavori di alcuni dei più grandi progettisti del passato. Così, l’attività teorica dell’Università viene a sostanziare quella pratica di un’azienda proiettata verso i mercati esteri, il cui valore aggiunto è il surplus culturale: una sinergia efficace tra la ricerca e l’attività imprenditoriale, che offre concrete opportunità agli studenti (prossimi progettisti) e innerva il territorio. Forse per la prima volta appare evidente quanto geniale e ricca sia l’attività di Basile come designer (non solo come architetto): un simbolo culturale – della Città di Palermo – di qualità progettuale e bellezza intrinseca, che rivive così aggiornato al nostro tempo.