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ALESSANDRA PERA

Prefazione a Dialogo e modelli di mediazione

Abstract

L’idea di questo volume nasce nel 2014 dalla collaborazione tra i vari autori che Vi hanno contribuito, i quali hanno partecipato direttamente o indirettamente alle attività di ricerca, didattica e diffusione di un progetto comunitario in tema di mediazione, finanziato dalla Commissione Europea sulla linea Civil Justice 2012. Il progetto è stato coordinato dal Dipartimento di Studi Europei e della Integrazione Internazionale (DEMS) dell’Università di Palermo, in collaborazione con il Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Mediterraneo (CRESM), il Centro Mediterraneo di Studi Interculturali (CEMSI), l’Università del Pireo (Grecia), l’Università di Cipro, l’Università di Tilburg (Olanda), e l’Istituto Tecnologico della Galizia (ITG). Ha avuto inizio nel dicembre 2012 ed è terminato nel Novembre 2014. Gli obiettivi del progetto erano diversi e sono stati costruiti attraverso alcuni work streams. Nel complesso miravano a costruire un modello di training on line per professionisti ed individui interessati alla mediazione nell’aerea UE ed a migliorare ed incrementare il livello di competenze e conoscenze in materia, attraverso l’utilizzo del web e di tecnologie informatiche, ma anche attraverso un approccio ai temi dell’interculturalità e della comunicazione linguistica. Inoltre, il progetto mirava a: (i) verificare l’esistenza o meno di common standard in materia di mediazione nell’ambito dei Paesi membri dell’UE; (ii) facilitare la cooperazione e la condivisione del know-how già acquisito in materia di mediazione e ADRs tra i professionisti dell’area Euro; (iii) creare un’area europea di “soft law” in materia civile e commerciale, nell’ambito della quale gli ADRs possono essere considerati validi strumenti per prevenire o risolvere controversie tra privati1. Tutti i Colleghi e gli Amici che mi hanno fatto l’onore di partecipare a questo volume hanno condiviso gli orizzonti scientifici ed il dibattito che ha animato gli studiosi coinvolti nel progetto. Il dibattito è stato particolarmente vivo, ricco, a più voci, interdisciplinare ed ha mostrato la possibilità di diversi approcci al tema, indicando però un comune denominatore tra i vari tipi di mediazione possibile, che qui, tutti insieme, abbiamo deciso di rendere e declinare con l’endiadi “dialogo e modelli di mediazione”. La scelta di raccogliere le nostre ulteriori riflessioni in un momento successivo e distante quasi tre anni dalla chiusura del progetto è giustificata dalla circostanza voluta, per cui tra noi si è continuato a discutere ed a confrontarsi sul tema, cercando di individuare i diversi piani in cui l’endiadi “dialogo-mediazione” rileva, ovvero ad un livello che attiene al dialogo tra privati (micro-dialogo) tra parti e mediatore e, altresì, ad un livello istituzionale e di sistema (macro- dialogo), che caratterizza i rapporti tra attori istituzionali della mediazione, cioè il livello in cui il dialogo sulla mediazione attiene a scelte di policy, di rapporti tra sistema giustizia e cittadino, tra giudici, avvocati, mediatori ed altri stakeholders qualificati, ordinamenti giuridici statali e minoranze culturali (minority legal orders) all’interno dei singoli Stati.