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ROSA MARCHESE

Il ritratto più importante. Libri, biblioteche, lettori nella poesia dall'esilio di Ovidio

Abstract

Nell’elegia 1.7 dei "Tristia", la prima raccolta di versi che Ovidio mette insieme dopo la condanna alla relegazione a Tomi, sul mar Nero, il poeta istituisce una relazione speciale e molto significativa tra la sua "imago", il ritratto, i suoi libri, e i luoghi in cui le opere letterarie sono ospitate, le biblioteche. In un certo senso, invita a riflettere sulla funzione dei "volumina", sulle opere ovidiane che i “libri” contengono e mettono in circolo come spazio della memoria e di dialogo con gli autori. L’elegia di Ovidio esule ha il pregio di mettere sotto la lente tutti questi fenomeni, e di farli interagire con un elemento che crea una tensione interessante nel rapporto con tutti gli altri: il ritratto dell’autore.