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LUCIANA MACALUSO

Verso una dimensione narrativa delle mappe

Abstract

Tra il pensiero e la costruzione dell’architettura il disegno ha un ruolo baricentrico per connettere i diversi protagonisti di una realizzazione e per coinvolgere la collettività facendo percepire inedite prospettive. La scrittura si rivela utile per esplicitare ciò che nella grafica è sotteso e per stabilire un ordine nuovo nel ragionamento progettuale. I rapporti fra segni e significati si moltiplicano nei sistemi informativi recenti in cui si ha la sensazione di poter dire moltissimo (dati numerici e spaziali) ma a volte sfugge quella sintesi indispensabile per una interpretazione concreta, finalizzata alla costruzione di possibili esperienze fisiche. Per l’esplorazione dell’uso di diversi linguaggi dell’architettura e per la spinta verso il progetto anziché verso una sterile catalogazione, si rivela ambizioso il caso del Piano Programma per il centro storico di Palermo di Giuseppe Samonà, Giancarlo De Carlo, Umberto Di Cristina, Anna Maria Sciarra Borzí (1979-82). Giuseppe Samonà integra la rappresentazione classica basata sulle proiezioni di Monge con fotografie e disegni iconici, associando segni a una comunicazione linguistico-strutturale capace di esprimere le relazioni fra le parti, alla base dell’approccio morfologico del piano. Il racconto grafico (“linguaggio secondo”) del tessuto urbano ha delle implicazioni creative espresse da immagini corredate da annotazioni (“linguaggio primo”) utili a decodificarle. Questo piano - poiché mette a fuoco le potenzialità di un racconto capace di orientare l’immaginazione dei lettori (progettisti, cittadini, politici…) - può contribuire a costruire una base di partenza per una mappatura nell’ambito della ricerca “B4R–BRANDING 4 RESILIENCE-Tourist infrastructure as a tool to enhance small villages by drawing resilient communities and new open habitats” dove analisi GIS e dati multidisciplinari (geometrici, topologici e quantitativi) relativi ad alcuni centri minori della Sicilia interna dovranno tradursi in una nuova qualità architettonica, urbana e paesaggistica.