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DANIELA MOTTA

Percorsi dell'agiografia. Società e cultura nella Sicilia tardoantica e bizantina

Abstract

Il volume rappresenta un’analisi complessiva della documentazione agiografica riguardante la Sicilia tardoantica con l’obiettivo di mettere in evidenza il contributo che questi testi possono dare alla ricostruzione della storia sociale e culturale dell’isola, mancando uno studio globale di tali fonti in questa direzione. Dal punto di vista metodologico, l’indagine ha richiesto un confronto con il carattere del tutto peculiare di tali fonti, in cui l’intreccio fra livello storico e pura finzione narrativa è costantemente presente e spesso di difficile decifrazione e continui sono i rinvii tra l’epoca della narrazione e quella del narratore. Proprio in considerazione di ciò, i diversi testi sono stati esaminati separatamente, allo scopo di assegnare a ciascuno la corretta dimensione storica, attraverso una puntuale comparazione con il contesto ricostruibile anche mediante altre fonti. La documentazione che è stata oggetto di indagine copre un arco cronologico piuttosto vasto, dagli Atti di Euplo, documento genuino del IV secolo, all’agiografia bizantina composta tra VII e VIII secolo (Atti di S. Marciano, S. Pancrazio, dei fratelli di Lentini), ricca di spunti di riflessione storica rispetto allo stringato dettato degli atti protocollari, ma al tempo stesso caratterizzata da una crescita a dismisura dell’affabulazione. Tutte queste fonti, pur nella diversità del loro valore documentario, offrono un contributo innovativo alla rappresentazione della storia sociale dell’isola nella Tarda Antichità rispetto al quadro ricostruibile attraverso le testimonianze più tradizionalmente utilizzate. Da una parte, sul piano sociale interno sono raffigurati: i rappresentanti del potere civile e militare dell’isola e delle sue città, mediante spaccati di tutto interesse per la storia amministrativa della Sicilia e della sua evoluzione nel corso dei secoli; la società ecclesiastica che prepotentemente emerge attraverso vescovi e monaci, permeando la vita quotidiana, oltre che i gangli del potere economico e di quello culturale; infine, le diverse fasce della popolazione, dai clarissimi, ai salariati e agli schiavi. Dall’altra parte, la Sicilia risulta costantemente inserita nel vasto scenario mediterraneo: movimenti di merci, uomini, idee, rapporti con Roma, l’Oriente siriano, la corte costantinopolitana e Ravenna, sono situazioni ricorrenti, spia del forte dinamismo dell’isola nell’epoca tardoantica.