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ANTONINO MARGAGLIOTTA

Salvatore Gravanti. Un protagonista dell’architettura del XIX secolo nella “provincia” siciliana

Abstract

A partire dall’Ottocento si avviano significative modificazioni delle città e si delineano le direttrici dello sviluppo per le trasformazioni del secolo successivo. Nei centri di una certa rilevanza, i piani di ammodernamento corrispondono anche alla proposizione di valori ideali e romantici che si attualizzano con la realizzazione di edifici e infrastrutture pubbliche, a volte attraverso interventi di riconfigurazione spaziale e formale, altre volte con nuove costruzioni. Il linguaggio architettonico assume un importante ruolo ideologico che è spesso in continuità con il passato, quello classico o quello medievale e, anche nella produzione architettonica ritenuta minore e provinciale, si scoprono territori permeati dalle correnti di pensiero sviluppate negli stessi anni in Europa e nei più importanti centri. Attraverso l’attività e la produzione di Salvatore Gravanti (1785-1867), figura non molto conosciuta della scena architettonica siciliana della prima metà dell’Ottocento, attivo a Sciacca e Agrigento, si mettono in risalto le variabili linguistiche della cultura del revival, soprattutto di matrice neogotica, che presenta riferimenti sia all’architettura storica siciliana che alle forme del gotico internazionale. Il saggio propone una lettura dei lavori di Gravanti nel contesto culturale del tempo e in rapporto agli avvenimenti e alle trasformazioni delle città in cui ha operato.