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ISABELLA GIAMMUSSO

Differenziazione dalle figure genitoriali: il caso dei contenuti degli stereotipi razziali

Abstract

Differenziazione dalle figure genitoriali: il caso dei contenuti degli stereotipi razziali Gli atteggiamenti di genitori e figli sono legati fra loro durante l’infanzia e l’adolescenza mentre la transizione all’età adulta è caratterizzata da un funzionamento autonomo rispetto alle figure genitoriali. Il presente lavoro è volto ad indagare la socializzazione all’interno della famiglia, in diverse fasce d’età, dell’atteggiamento verso alcuni gruppi etnici facendo riferimento al Modello del Contenuto degli Stereotipi. Il modello citato descrive il calore e la competenza come dimensioni fondamentali dello stereotipo. Recenti ricerche hanno mostrato che il calore è composto da due componenti indipendenti: socievolezza e moralità. Lo studio fornisce l’occasione per analizzare fattori predittivi e relazioni tra diverse dimensioni dell’atteggiamento intergruppi. Lo studio ha due obiettivi principali: (a) verificare la relazione tra i contenuti degli stereotipi di genitori e figli nell’ipotesi che l’adesione al modello genitoriale si modifichi in funzione dell’età; (b) analizzare le relazioni tra le tre dimensioni fondanti lo stereotipo, lo status e la competizione attribuita ai gruppi sociali e la risposta emotiva verso di essi, replicando quindi lo studio di Fiske et al. (2002). Il campione è composto da coppie genitore/figlio (età dei figli compresa tra i 11 e i 19 anni) a cui è stato chiesto di esprimere la propria opinione nei confronti di diversi gruppi etnici tramite un questionario. I dati ottenuti sono stati sottoposti ad analisi correlazionali e di regressione. I risultati confermano parzialmente le ipotesi. Si rilevano relazioni positive di modesta entità tra le posizioni espresse da figli e genitori; relazioni che scompaiono all’aumentare dell’età. Questa tendenza indica che la differenziazione dalle figure genitoriali, tipica dell’approssimarsi dell’età adulta, interessa anche i contenuti degli stereotipi verso i gruppi etnici. Per quanto concerne il secondo obiettivo, i risultati mostrano che: la competitività è un predittore sia della moralità che della socievolezza e che le reazioni emotive nei confronti dei gruppi target sono correlate con esse senza differenze particolari. Ciò permette di asserire che sebbene siano distinte, esse ricadono all’interno della stessa più ampia dimensione concettuale definita ‘calore’.