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IGNAZIO GIACONA

Concorso apparente di reati e istanze di ne bis in idem sostanziale

Abstract

In questo volume si analizzano le implicazioni sulla questione del concorso apparente di reati, delle decisioni degli ultimi anni della Corte EDU e della Corte di Giustizia dell’UE, relative al principio di ne bis in idem tra illeciti (sostanzialmente) penali (pur se formalmente amministrativi). In tal senso, nel primo capitolo ci si sofferma sul problema della distinzione tra concorso formale e apparente di reati dal codice Zanardelli a oggi. Nel secondo capitolo si esamina la giurisprudenza assai copiosa delle Sezioni Unite della Cassazione sul concorso apparente di reati, sia nelle enunciazioni teoriche sia nelle scelte concrete, per verificare quali criteri, al di là delle affermazioni di principio, sono stati effettivamente seguiti. Nel terzo capitolo si prendono in considerazione le posizioni più recenti della dottrina e della giurisprudenza. Nel quarto capitolo si approfondisce il criterio di consunzione nel suo modo di operare secondo il parametro del “quadro normale di vita”. Infine, nell’ultimo capitolo si analizza lo spinoso problema del rapporto tra il principio di ne bis in idem processuale e quello sostanziale, evidenziandone le diversità. Si perviene alla conclusione che le Corti europee avrebbero inteso il principio del divieto di doppio giudizio anche in una prospettiva sostanziale, per cui risulterebbe avvalorata la tesi secondo cui la sussistenza di un concorso apparente di reati dovrebbe essere valutata mediante il criterio di consunzione.