Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

FRANCESCA GIANNONE

GRUPPI, RELAZIONI E RAPPRESENTAZIONI TRA ADOLESCENTI ED EDUCATORI IN COMUNITÀ

  • Autori: Guarnaccia, C; Infurna, MR; De Vita, E; Lo Cascio, M; Giannone, F
  • Anno di pubblicazione: 2014
  • Tipologia: eedings
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/97389

Abstract

Le comunità per minori sono un contesto elettivo di presa in carico per bambini e adolescenti in situazioni gravi di abuso e maltrattamento e/o con severe problematiche psicopatologiche o di devianza.Numerosi dati di letteratura ne confermano l’efficacia, quando le condizioni del trattamento rispondono a criteri clinici. Particolare interesse rivestono i modelli analiticamente orientati (Bastianoni, Taurino, 2009; Giannone et al., 2012; Souverein, 2013). Questo lavoro propone un approfondimento sulle rappresentazioni mentali dei principali “attori” coinvolti nel funzionamento delle comunità e indaga sui differenti modelli di presa in carico. Un’analisi qualitativa delle rappresentazioni sulle comunità è stata condotta sui due gruppi, di adolescenti e operatori, inseriti nella matrice istituzionale con una diversa posizione (gli uni beneficiari di un servizio, gli altri coloro che lo erogano) e in differenti contesti. Il setting di rilevazione delle rappresentazioni ha previsto lo svolgimento di 6 percorsi di gruppo (3 con adolescenti e 3 con operatori) in 3 diverse comunità per minori. Hanno partecipato 32 adolescenti maschi (età: M=17, DS=1,85) e 23 operatori (10 M e 12 F, età: M=40, DS=9,44). I gruppi sono stati condotti con la tecnica del Photolangage e trascritti verbatim.Ai trascritti sono state applicate le analisi prototipica e delle similitudini, fondate sul modello delle rappresentazioni sociali (Moscovici, 1961; Abric, 1994,2003; Doise, 1990; Jodelet, 2003) e in particolare sulla teoria del nucleo centrale (Flament, 1989; Abric, 1993, 1994; Moliner, 2001). I risultati mostrano un’“opposizione” tra comunità che agiscono in funzione di processi di tipo “istituzionale-rieducativo” e comunità che operano una presa in carico a carattere psicodinamico, aprendo spazi di pensiero e riflessione utili alla conoscenza e al miglioramento della qualità del servizio offerto dalle comunità e all’efficacia degli interventi proposti.