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FABIO GUARRERA

Learning from A19. Il paesaggio agricolo siciliano percepito dall'autostrada Palermo-Catania

Abstract

Questo contributo intende raccontare e analizzare il paesaggio rurale percepibile lungo l’autostrada Palermo/Catania (A19). Una strada lunga circa 190 km che permette di collegare la fertile “Conca d’Oro” palermitana – in realtà, ciò che ne rimane – alla Piana di Catania, passando per quei territori interni dell’isola che Omero ha descritto come luoghi «ove pasce il gregge del Sole». L’obiettivo è riuscire a interpretare la A19 come “strada-teatro”: spazio a sviluppo lineare in cui trova rappresentazione la bellezza del paesaggio agricolo siciliano. Una strada che può essere intesa, metaforicamente, come “strumento” per la messa in scena di quel carattere essenziale che Hyppolito Taine ha definito come la «qualità saliente notevole e fondamentale» di un ambiente . Qualità essenziale che, più recentemente, Christian Norberg Schulz ha definito identità di un luogo , e cioè l’insieme di tutte quelle caratteristiche fisico-ambientali che permettono di prendere coscienza di una «situazione esistenziale» che vede nel paesaggio la proiezione stessa dell’uomo, della sua capacità di vivere e di trasformare il mondo. Sotto questo punto di vista la A19 può essere intesa come un luogo dotato di un concreto carattere ambientale, in grado di trasmette – a chi lo sa percepire – un senso di appartenenza e di «presa esistenziale» . Osservare questa strada può rivelarsi, dunque, fondamentale per comprendere il senso più intimo dell’abitare siciliano: un’intimità che permette di identificarsi con le specificità e con le contraddizioni del paesaggio agrario dell’isola. Per identificare questo paesaggio, tuttavia, occorre saperlo osservare con “amicizia” : è questa, infatti, secondo Norberg Schultz, la condizione necessaria per esaltare quel senso di appartenenza che permette di “abitare” adeguatamente un luogo . Imparare ad “abitare” la A19 significa, dunque, riuscire «a orientarsi» nel suo «ambiente e a identificarsi con esso», esperendone a pieno il valore estetico . Solo in questo modo si potranno orientare, adeguatamente, le future scelte politiche di pianificazione e progettazione, che avranno come obiettivo il miglioramento, la conservazione e la trasmissione di tale paesaggio alle generazioni che verranno.