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FABIO GUARRERA

Il "carattere essenziale" del paesaggio come Patrimonio. Sei progetti per il territorio dei Monti Erei

Abstract

Il paesaggio italiano è un Patrimonio incommensurabile che va conservato e tramandato. Nel paesaggio si raccoglie la sintesi delle stratificazioni, della storia e della cultura del nostro territorio. Il paesaggio è ciò che percepiamo esteticamente, ma anche ciò che creiamo e modifichiamo eticamente. Al progetto contemporaneo spetta il nobile compito di riconoscere il carattere essenziale del paesaggio per poterlo rinnovare – attualizzandolo al presente – e consegnare alle generazioni future. La cultura architettonica contemporanea non si è sempre rivelata all’altezza di questo compito. Alla cura e alla trasformazione attenta del paesaggio si è spesso opposta una speculazione edilizia, che ha modificato il territorio alterandone negativamente l’aspetto, in nome di una economia capitalista a volte troppo aggressiva e fagocitante. Cosa è venuto a mancare, rispetto a quelle necessarie azioni di rinnovamento e modernizzazione, che a partire dal dopoguerra non hanno saputo rispettare con appropriatezza il carattere storico del territorio italiano? Ciò che è mancato, forse, è la capacità di “ascolto” del paesaggio; condizione ineludibile del progetto d’architettura. Sulla base dell’“ascolto” e del “riconoscimento” del carattere essenziale del territorio dell’entroterra siciliano, si intende esporre l’esperienza di una ricerca – ancora parzialmente in atto – intitolata Vita dei campi. Una serie progettuale finalizzata alla sperimentazione di alcuni interventi di nuova edificazione all’interno del paesaggio ennese. Una chiesa, due case di campagna e un mercato ortofrutticolo sul margine di una città di medie dimensioni, saranno i quattro progetti attraverso i quali si racconterà l’audace tentativo di stabilire un serrato dialogo con i caratteri identitari della cultura pastorale e agricola siciliana.