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MAURO FERRANTE

EFFETTI DELL’INTRODUZIONE DI ALCUNI INDICATORI DI ESITO PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE CURE IN SICILIA

  • Autori: Fantaci, G.; Ferrante, M.; Marras, A.; Pollina Addario, S.; Scondotto, S.
  • Anno di pubblicazione: 2013
  • Tipologia: Altro
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/123152

Abstract

Introduzione: La Sicilia è stata tra le prime regioni nel Paese ad avere applicato metodi di valutazione comparativa degli esiti delle prestazioni. La Regione, sulla base di tali requisiti, è stata in grado di partecipare, tra le prime in campo nazionale, ai progetti coordinati da AGENAS, che rientrano nel Piano Nazionale Esiti (PNE). A partire dall’anno 2010 sono sistematicamente utilizzati alcuni indicatori del PNE nell’ambito del sistema di valutazione annuale delle Direzioni Generali (D.G.) delle Aziende Sanitarie. Obiettivi: Scopo del presente contributo è quello di descrivere gli effetti della introduzione di alcuni indicatori di esito per la valutazione degli obiettivi dei D.G. delle differenti Aziende Sanitarie. In particolare, si intendono valutare le differenze di performance a livello aziendale conseguenti all’introduzione di misure organizzative e programmi di gestione locali orientati a garantire l’appropriatezza e la tempestività delle procedure. Metodi: A partire dal 2010, tra gli obiettivi dei D.G. sono stati introdotti due indicatori di processo relativi all’area ortopedica e cardiologica, e in particolare: a) la tempestività di intervento nei pazienti con frattura di femore e b) la tempestività di intervento nei pazienti con infarto miocardico acuto; ed un indicatore di appropriatezza dell’area ginecologica, definito dalla proporzione di parti con taglio cesareo primario. I tre indicatori oggetto della valutazione dei D.G. sono stati analizzati nell’intervallo temporale 2010-2012. Come base dati è stato utilizzato il flusso informativo regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) della Regione Siciliana. Nel confrontare le performance fra le diverse strutture ospedaliere sono stati calcolati sia i tassi grezzi che standardizzati con opportuni metodi di risk adjustment, in cui si tiene conto della possibile eterogeneità che caratterizza la gravità ed il diverso case-mix dei pazienti che afferiscono alle differenti strutture ospedaliere. Risultati: L’analisi dei suddetti indicatori ha messo in evidenza una consistente rapidità di risposta da parte delle strutture sanitarie locali; ciò vale in particolar modo per i due indicatori che riguardano la tempestività nell’effettuazione dell’intervento chirurgico. Tuttavia, anche per l’indicatore di appropriatezza al ricorso al taglio cesareo, l’implementazione del programma regionale ha apportato modifiche rilevanti, soprattutto per quanto concerne le case di cura private. Conclusioni: L’introduzione dei tre indicatori di esito nella pratica operativa della valutazione dei D.G. ha evidenziato un sostanziale miglioramento, a dimostrazione del forte impatto che può avere l’implementazione di un piano di valutazione degli interventi sanitari a livello regionale. L’esperienza di questo periodo conferma l’importanza del PNE nell’ambito dei programmi di valutazione, che andrebbero al contempo supportati da azioni programmatorie volte a garantire pari opportunità di accesso alle cure.