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MAURO FERRANTE

Un approccio GIS per la valutazione dell’equità di accesso alle cure per infarto acuto del miocardio in Sicilia

Abstract

Una delle principali cause di morte per Infarto Acuto del Miocardio (IMA) è ancora dovuta al tempo intercorso tra l’esordio ed il trattamento. Tale ritardo è attribuibile sia alla mancanza di consapevolezza sui sintomi di infarto che al tempo necessario per raggiungere la struttura ospedaliera. Ciò può comportare un diseguale accesso ai trattamenti ospedalieri in termini di tempestività delle cure e di conseguenza esiti differenti in funzione della distanza delle strutture ospedaliere dalla residenza dei singoli utenti. Obiettivo del presente lavoro è quello di analizzare la distribuzione territoriale delle strutture ospedaliere in Sicilia al fine di individuare le aree comunali più distanti dalle strutture ospedaliere e di studiare la relazione tra la localizzazione delle strutture ospedaliere nella regione ed i tassi di mortalità per IMA. A tal fine, grazie all’impiego dei Geographic Information System (GIS) viene analizzata la distanza tra i comuni siciliani e gli ospedali. Grazie all’impiego di indicatori di autocorrelazione locale (Local Indicator of Spatial Autocorrelation – LISA) viene valutata la presenza di cluster di comuni caratterizzati da un’elevata distanza dall’ospedale più vicino. Ancora, viene messa in relazione la distanza tra comune ed ospedale con i tassi di mortalità per IMA a livello comunale Per valutare la distanza si utilizzano diverse metriche basate sulle distanze e sui tempi di percorrenza. Inoltre, i tassi di mortalità vengono analizzati sia a partire dalle informazioni ricavate dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), che dal Registro Nominativo delle Cause di Morte (Re.N.Ca.M.). I risultati dell’analisi, complessivamente, non sembrano mostrare forte associazione tra tassi di mortalità e distanza, tuttavia, emerge come i tassi più elevati siano riscontrabili sempre in corrispondenza di comuni situati ad una maggiore distanza dagli ospedali. Ciò rafforza l’opportunità di supporto allo sviluppo di adeguate reti di collegamento al fine di garantire un equo accesso i trattamenti sanitari come nel caso del recente provvedimento regionale per la costituzione della rete per l’emergenza infarto. L’analisi svolta mostra come non necessariamente un’elevata distanza dall’ospedale possa essere associata a tassi di mortalità per IMA più elevati, aspetto che dipende anche da numerosi altri fattori (consapevolezza dei sintomi, fattori di rischio individuali, ecc.). Tuttavia, sarebbe auspicabile un monitoraggio più attento dei contesti localizzati più distanti dalle strutture ospedaliere, al fine di valutare la presenza di associazione con altre patologie per le quali la tempestività si rivela essere un elemento cruciale ai fini del’esito.