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CINZIA FERRARA

ISTANBUL TRA PRESENTE E FUTURO

Abstract

Parlare di Istanbul richiede la partecipazione a una sorta di gioco verbale, in cui si fronteggiano in sequenza termini contrapposti, come soldati di schieramenti nemici, adoperati per contrassegnare una città che con molta fatica si confronta ogni giorno con il suo equilibrio instabile. Come un coraggioso funambolo sospeso sul filo, tra le rive separate dal Bosforo che si guardano a distanza, Istanbul è il segno tangibile di una antinomia che abbandonati i luoghi del pensiero, si è trasformata in pietra, acqua e terra per poterla costruire. Oriente e Occidente, antico e moderno, tradizione e innovazione, religione e laicità, disegnano la mappa di una città complessa, molteplice e vitale come le acque del suo canale, che Pamuk definisce profonde, sicure e dinamiche, sempre mosse da correnti forti e punteggiate da imbarcazioni di ogni genere che da esse traggono il loro nutrimento.