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SALVATORE DAMIANO

Re-drawing of vanished space: Casa Giobbe della Bitta by Marcello Piacentini

Abstract

Ha ancora un senso oggi, nel tempo dominato dall’immagine e dal suo potere, interrogarsi sulle ragioni e sulle potenzialità del Disegno di Architettura? Potremmo sfruttare, invece, questa forza immateriale che pervade la nostra era contro il modus operandi della tabula rasa che interessa il patrimonio del moderno in Italia? Un tentativo di risposta a queste domande potrebbe giungere dallo studio di un’opera non più esistente di Marcello Piacentini, Casa Giobbe della Bitta, del 1925. A partire dal ridisegno critico dell’edificio, si vuol tentare una decodifica dell’architettura svanita, analizzandone forme e matrici geometriche che l’hanno generata; la modellazione tridimensionale digitale, invece, tenta la restituzione in forma d’immagine dell’essenza dello spazio e del suo valore intrinseco a cui la cultura italiana ha ormai definitivamente rinunciato. Pur rinunciando a fornire giudizi di carattere storico, sia sul controverso personaggio, che sull’edificio indagato, si vuol colmare un piccolo vuoto nello studio dell’architettura del primo ‘900, con l’auspicio di favorire una maggiore presa di coscienza da parte nostra nel conservare e tutelare le opere del moderno italiano.