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GIUSEPPE DI BENEDETTO

Spazio, forma, materia, contesto. La lezione perpetua di Távora

Abstract

Fernando Távora è certamente l’iniziatore, il fondatore e l’ideatore di ciò che è riconosciuta come la Scuola di Architettura di Porto. Una Scuola espressione, oggi, di una palingenesi dell’architettura portoghese contemporanea e, forse, senza esagerazione, di un neo-rinascimento architettonico mondiale a cavallo tra il XX e il XXI secolo. Il magister per eccellenza, colui che traccia il primo solco della strada che sarà, in seguito, percorsa dai Discenti - Alvaro Siza Vieira ed Eduardo Souto de Moura - ma con la visione duplice e antitetica di chi sa che la meta si raggiunge volgendo costantemente lo sguardo in avanti e, nel contempo, indietro, al proprio vissuto formativo e al lascito della lezione perpetua del Maestro. Tutto ciò rende di particolare interesse la curatela di Carlotta Torricelli che consente, per la prima volta in Italia, la traduzione (opera della stessa Torricelli) e la pubblicazione dello scritto del 1962 di Fernando Távora Dell’organizzazione dello spazio (Da Organização di Espaço) nella ver- sione della prima edizione a stampa del 1982. E nonostante l’avvertimento espresso al lettore da Nuno Portas, nella sua prefazione proprio all’edizio- ne del 1982, nel non considerare il saggio di Távora, come l’espressione dell’esito di «un lavoro di ricerca» o «la sistematizzazione di una modalità didattica» o, a maggior ragione, «il momento di maturazione degli aspetti teorici e pratici della professione», esso non può essere certamente ridotto ad un testo «di circostanza» legato alla mera contingenza di un concorso accademico, ossia la «prova di dissertazione per il concorso di professore associato nella Scuola Superiore di Belle Arti di Porto».