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TIZIANA CAMPISI

Il Palazzo Merendino Costantino a Palermo. Architettura e Tecnica in un cantiere del XVIII secolo

Abstract

Il palazzo Merendino Costantino occupa, all’interno del centro storico di Palermo, una posizione strategica nel Mandamento Castellammare, vista la sua immediata prossimità alla piazza Vigliena, detta anche Quattro Canti o Teatro del Sole. Sorto sulla preesistenza di un primigenio nucleo palaziale, a partire dal XVIII secolo e per iniziativa della famiglia Merendino fu ingrandito e migliorato nei suoi caratteri distributivo-funzionali e costruttivi, sotto la direzione dell’architetto Andrea Gigante, per assumere quei caratteri architettonici identitari più vicini all’assetto consolidato di fabbrica palaziale tipica del secolo, che riflette la mirabile collaborazione fra la perizia tecnica di grandi architetti-ingegneri del tempo e una vasta categoria di maestranze specializzate, che ben padroneggiavano la regola dell’arte. Architettura e Tecnica superarono così sfide costruttive, terremoti, l’arditezza della ricostruzione e anche il tema dell’aggiornamento tecnologico e strutturale che consentiva una revisione del sapere. Questo processo nella storia costruttiva del palazzo raggiunse il suo apice con il contributo progettuale e la direzione dei lavori dell’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, tecnico dei successivi proprietari quali la famiglia Costantino; tale passaggio di testimone risultò decisivo a consolidare certezze pregresse, ma anche a rilanciare le fasi costruttive verso nuovi sistemi importati da altri Paesi o ritenuti per allora “sperimentali e innovativi”, oltre a implementare il già ricco apparato decorativo e di finiture di pregio; ci si riferisce all’ambito spagnolo e francese, a titolo di esempio. Ne derivò un caleidoscopio di occasioni progettuali di estremo interesse che questo volume dettagliatamente descrive, potendosi avvalere di una dettagliata ricerca documentaria che, con vivezza di immagini e termini, restituisce interi capitoli di tecnologia dell’architettura, storia costruttiva e urbana, approcci progettuali, stili e culture della felicissima città di Palermo nei secoli XVIII e XIX, ancora - oltre ai tecnici e artisti coinvolti - i nomi dei meno noti protagonisti del cantiere, vale a dire muratori, falegnami, calcinai, fabbri ferrai, maestri d’acqua, pavimentatori e fabbricanti di laterizi, … . Il volume descrive la storia proprietaria sino al XX secolo, con il passaggio del palazzo e delle sue pertinenze alla famiglia Ferrara Ferranti, tracciando – dagli inizi alla fine – un racconto minuzioso lungo almeno tre secoli.