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FABIO CAFISO

La Rocca di Cefalù: modello geomeccanico e condizioni di rischio per la cittadina normanna

Abstract

La cittadina di Cefalù, ubicata a circa 70 km da Palermo, è una delle perle del Mediterraneo, per la bellezza dei luoghi, dominati dalla Rocca, imponente rupe carbonatica alta circa 250 m s.l.m., e per i beni architettonici (Figg. 1 e 2). Fondata dai greci con il nome di Κεφαλοίδιον tra il XIV e il XIII a.C., conserva sulla Rocca il palazzo santuario ciclopico-megalitico, noto come Tempio di Diana. Sul ciglio della Rocca e per il suo intero sviluppo si snoda la cinta muraria di tipo megalitico risalente alla fine del V secolo a.C. (periodo pre-ellenico), in parte ricostruita nel periodo bizantino (VII÷IX secolo d.C.). Nel periodo normanno (secolo XII d.C.) furono costruiti i principali monumenti, tra i quali la cattedrale, sito UNESCO dal 2015 (Fig. 2). La Rocca è caratterizzata da un’elevata suscettibilità ai fenomeni di crollo che, spesso, si verificano in concomitanza di eventi sismici o meteorici particolarmente intensi. Tali crolli determinano condizioni di rischio molto elevato per gran parte dell’abitato, compresa la Cattedrale, ubicata ad alcune decine di metri dalla Rocca, e possono coinvolgere le sovrastanti preesistenze storico-archeologiche. In ogni caso inibiscono lo sviluppo socio-economico della cittadina normanna, ad evidente vocazione turistica.