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CLAUDIO COSTANTINO

Education and training among Italian postgraduate medical schools in public health: a comparative analysis

  • Autori: Garavelli E; Marcantoni C; Costantino C; Tedesco, D; Burrai, V; Giraldi G; D'Andrea E.
  • Anno di pubblicazione: 2014
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/219308

Abstract

Analisi comparativa dei percorsi formativi offerti dalle Scuole di specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva in Italia Background: Il percorso formativo dello specialista in Igiene e Medicina Preventiva dovrebbe garantire adeguate conoscenze tecnico-scientifiche e professionali nei campi della medicina preventiva, della promozione della salute e della programmazione dei servizi sanitari secondo quanto indicato anche dal DM 285/2005. La Consulta degli Specializzandi, da sempre coinvolta in attività di monitoraggio della formazione a livello nazionale, si prefigge l’obiettivo di valutare l’omogeneità delle proposte formative tra le diverse sedi italiane, non solo per segnalare le criticità, ma anche per evidenziarne le opportunità. Metodi: Lo studio, di tipo cross-sectional, è stato condotto mediante la somministrazione di un questionario semi-strutturato inviato per la compilazione ai rappresentanti delle 32 le Scuole di Igiene e Medicina Preventiva italiane. Lo strumento di valutazione è costituito da quattro sezioni: informazioni generali, attività formativa universitaria, attività formativa extra-universitaria, attività formativa intersettoriale. L’indagine è stata svolta nel periodo tra marzo e maggio 2013 ed è stata prodotta un’analisi descrittiva dei dati ottenuti. Risultati: Il questionario è stato compilato da 28 Scuole su 32 (tasso di risposta 88%), distribuite su tutto il territorio nazionale. Il numero di medici in formazione varia tra 7 e 31 e il rapporto tra docenti del settore scientifico-disciplinare di interesse e i discenti è compreso tra 0,2 e 2. Per quanto riguarda la didattica, solo in 4 Scuole si effettuano tutti i corsi previsti dal DM. La maggior parte delle sedi svolge almeno il 75% dei corsi previsti, ma esistono sedi in cui il numero di corsi è inferiore al 50%. La maggior parte delle Scuole svolge più del 60% delle attività professionalizzanti essenziali secondo il decreto, ma 2 Scuole non arrivano al 50%. Tutte le Scuole prevedono un tirocinio di 6-12 mesi in ASL, affiancando principalmente attività del Dipartimento di Prevenzione. Ovunque è previsto un periodo in Direzione Medica Ospedaliera, mentre le Strutture Riabilitative rientrano raramente nella rete formativa. Nella maggioranza delle Scuole è possibile frequentare aziende con rischio biologico oppure seguire simili attività nei Servizi dedicati della ASL. Molte Scuole, infine, consentono di frequentare diverse strutture territoriali (Agenzia di Controllo delle Acque), regionali (Assessorati) o nazionali (Ministero, Istituto Superiore di Sanità); in alcuni casi si tratta di Università gemellate e Istituti di Ricerca. Conclusioni: Nonostante il DM 285/2005 indichi quali siano le fondamenta della sanità pubblica, la flessibilità nella scelta formativa è vista come requisito essenziale per ottimizzare le risorse e contestualizzare l’adeguata formazione del medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva. La maggior parte delle Scuole di Specializzazione italiane dovrebbe però prevedere lo svolgimento della quasi totalità delle attività formative previste, al fine di non creare disuguaglianze formative tra gli specializzandi. Infine, considerato che la sanità pubblica è una disciplina in continuo divenire, il DM del 2005 andrebbe rivisitato tenendo in considerazione la flessibilità della formazione ed i continui cambiamenti dei bisogni di salute essenziali della popolazione. Inoltre, nel processo di rivisitazione dei bisogni formativi dei medici in formazione specialistica, dovrebbero essere coinvolti anche i discenti al fine di rafforzare il potere e l’efficacia dell’insegnamento.