Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

CARLA CUCCO

La partita del diritto penale nell’epoca dei “drone-crimes”

Abstract

Quale spazio riconoscere alla giurisdizione e al diritto penale italiano nei casi di omicidi mirati a mezzo drone e di collateral damages verificatisi nell’ambito della Global War on Terror, ad opera degli Stati Uniti d’America in Stati terzi? Alla luce del sempre più frequente impiego dei droni armati come armi altamente tecnologiche e spersonalizzanti nella lotta al terrorismo, si proverà a verificare se e come il diritto penale possa (e debba) muoversi tra le macerie dei drone strike: partendo da considerazioni in ordine alla natura del drone e al suo “proficuo” impiego nel contesto sovranazionale, si verificheranno quali sono gli spazi della giurisdizione italiana in materia, specie alla luce del crescente avvalimento di Sigonella come base di decollo dei droni statunitensi e del ruolo della conseguente “segreta” cooperazione italiana nella “lotta al terrore”. Successivamente si analizzeranno il segreto di stato e il diniego di ostensione delle policies operative, quali vecchi e nuovi ostacoli alla formulazione delle imputazioni e all’accertamento delle responsabilità. Infine, si cercherà di fornire alcune chiavi di lettura dei modi di atteggiarsi del diritto penale, nelle sue dimensioni di antigiuridicità e colpevolezza, rispetto alle possibili (ove individuabili) soggettività coinvolte nella singola operazione di targeted killing