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ALESSANDRA CARRUBBA

Valorizzazione della biodiversità vegetale in ambiente semi-arido: lo psillio (Plantago psyllium L.)

  • Autori: Carrubba, A; Catalano, C; Militello, M
  • Anno di pubblicazione: 2010
  • Tipologia: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/54680

Abstract

La Sicilia, caratterizzata da un’ampia variabilità pedo-climatica e da una notevole ricchezza di paesaggi naturali e tradizioni popolari, è sede ideale per la valorizzazione delle risorse vegetali di interesse officinale spontanee o spontaneizzate nell’area mediterranea, da introdurre o diffondere in coltivazione. In questo contesto trova collocazione lo psillio (Plantago psillium L.), una Plantaginacea officinale a ciclo annuale, largamente diffusa nella flora spontanea mediterranea. La droga dello psillio è costituita dai semi, tradizionalmente utilizzati nell’automedicazione erboristica grazie al loro contenuto in mucillagini, sostanze dotate della proprietà di rigonfiarsi ed aumentare di volume (fino a 10-14 volte) a contatto con l’acqua. Per questa loro caratteristica i semi di psillio costituiscono oggi una ricercatissima materia prima per numerosi integratori alimentari utili nelle diete dimagranti e nel trattamento di alcune disfunzioni intestinali. Malgrado il notevole interesse verso la specie, in Italia la coltivazione dello psillio è limitata a superfici estremamente limitate, e per il proprio approvvigionamento l’industria farmaceutica e cosmetica ricorre per lo più al prodotto di importazione. Il presente lavoro riferisce i risultati ottenuti da una prova quinquennale (dal 2004 al 2008), svolta in agro di Cammarata (AG) con l’obiettivo di valutare la risposta bio-agronomica e produttiva della specie alle condizioni di coltivazione in pieno campo. La sperimentazione, condotta con input energetico-tecnologici ridotti, ha fatto emergere la buona adattabilità della pianta alla coltivazione nell’ambiente di prova, purché correttamente coltivata. La risposta produttiva ottenuta ha quindi messo in evidenza le ottime possibilità di inserimento della specie nei sistemi colturali mediterranei, delineando, altresì, nell’ambito di una gestione eco-compatibile, un’interessante possibilità di integrazione del reddito per gli agricoltori, e quindi una valida opportunità di crescita economica del contesto territoriale studiato.