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ALESSANDRA CARRUBBA

Valorizzazione della biodiversità vegetale in ambiente semi-arido: lo Psillio (Plantago psyllium L.)

  • Autori: Carrubba, A; Catalano, C; Militello, M
  • Anno di pubblicazione: 2009
  • Tipologia: Abstract in atti di convegno pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/52565

Abstract

La Sicilia, caratterizzata da un’ampia variabilità pedo-climatica e da una notevole ricchezza di paesaggi naturali e tradizioni popolari, è sede ideale per la valorizzazione delle risorse vegetali di interesse officinale spontanee o spontaneizzate nell’area mediterranea, da introdurre o diffondere in coltivazione. In questo contesto trova collocazione lo psillio (Plantago psyllium L.), una Plantaginacea officinale a ciclo annuale, largamente diffusa nella flora spontanea mediterranea. La sua droga è costituita dai semi, tradizionalmente utilizzati nell’automedicazione erboristica grazie al loro contenuto in mucillagini, sostanze dotate della proprietà di rigonfiarsi ed aumentare di volume (fino a 10 – 14 volte) a contatto con l’acqua. Grazie a questa loro caratteristica i semi di psillio costituiscono oggi una ricercatissima materia prima per numerosi integratori alimentari utili nelle diete dimagranti e nel trattamento di alcune disfunzioni intestinali. Malgrado il notevole interesse verso la specie, in Italia la coltivazione dello psillio è limitata a superfici estremamente limitate, e per il proprio approvvigionamento l’industria farmaceutica e cosmetica ricorre per lo più al prodotto di importazione. Il presente lavoro riferisce i risultati ottenuti da una prova quinquennale (dal 2003-04 al 2007-08), svolta in agro di Cammarata (AG) con l’obiettivo di valutare la risposta bio-agronomica e produttiva della specie alle condizioni di coltivazione in pieno campo. La sperimentazione, condotta con input energetico-tecnologici ridotti, ha fatto emergere le notevoli doti di adattabilità della pianta alla coltivazione nell’ambiente di prova. La risposta produttiva ottenuta ha quindi messo in evidenza le ottime potenzialità di inserimento della specie nei sistemi colturali mediterranei, delineando, altresì, nell’ambito di una gestione eco-compatibile, un’interessante possibilità di integrazione del reddito per gli agricoltori, e quindi una valida opportunità di crescita economica del contesto territoriale studiato.