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ALBA CASTELLO

OMBRE E «SCONFINAMENTI» NELLA POESIA DI LUCIO PICCOLO

Abstract

«Sognanti, lontane ombre», presenze incorporee, «memorie insaziate» sono le protagoniste più singolari della poesia di Lucio Piccolo. Nella concretezza monumentale del barocco palermitano, nelle campagne orlandine e negli interni casalinghi l'autore intraprende la sua ricerca di un «senso del trascendente», dell'oltre il limite. Tale «sconfinamento» poetico, il varcare la soglia dell'inesistente, si riconnette direttamente a quella riflessione sulla caducità del corpo e sull'inarrestabile trascorrere del tempo che tanta parte ha nella lirica piccoliana. La dimensione del trascendente viene sottoposta a un continuo processo di normalizzazione, privata dei connotati più terrificanti e accolta in toto nel quotidiano. Così nei Canti barocchi, in Gioco a nascondere e, soprattutto, in Plumelia accanto agli oggetti della memoria, ai volti paesani e alle figure mitiche e ancestrali, trovano posto anche misteriose presenze incorporee. Ma lo scenario privilegiato in cui esse sembrano animarsi è quello della casa, topos per eccellenza delle raccolte piccoliane. Il saggio si sofferma sulle particolari ed eteree essenze della poesia di Piccolo, intendendole come contraltare dei personaggi rurali e delle figure campestri, e riflettendo sulla dicotomia corporeo/incorporeo che connota la poetica dell'autore. A partire dal diretto riferimento testuale, l'indagine propone una disamina dei principali componimenti in cui le “ombre” assumono una rilevanza significativa, riflettendo sulla semantica plurima e sfuggente con la quale viene adoperato tale termine. Il contributo si prefigge, inoltre, di rilevare come le teorie sui fantasmi e sull'oltre-vita e l'humus esoterico da cui traggono linfa vitale, ben lungi dal rimanere ancorati a un mero orizzonte di superstizioni e credenze, assolvano una funzione poetica fondamentale e siano parte irrinunciabile di una più vasta riflessione sull'esistenza che dà al poeta un posto originale nella letteratura del secondo Novecento.