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IGNAZIO BUTTITTA

Mascheramenti e riti alimentari in Sicilia

Abstract

Gli scambi alimentari e la condivisione del cibo tra uomini e potenti entità extra-umane da cui si avvertono dipendere i cicli vitali sono, in prospettiva trans-culturale, simboli rituali costitutivi di numerose cerimonie religiose, segnatamente delle feste dirette a rifondare il ciclo del tempo, “feste di capodanno” che nelle civiltà euro-mediterranee a economia cerealicola ricadono prevalentemente ma non esclusivamente nel periodo della risorgenza vegetale. In queste feste ricorre un articolato complesso di strategie espressive destinate a significare la rigenerazione del tempo umano e naturale. Gesti e suoni – insieme a maschere, costumi, oggetti, alimenti, ecc. – concorrono a rappresentare la rottura e la ricostituzione dell’ordine sociale e cosmico. In ogni caso connotano la transizione da una fase “vecchia” a una fase “nuova”. A tale quadro non sfuggono, segnatamente in ambito folklorico, le feste cristiane di primavera (San Giuseppe, Pasqua) o comunque temporalmente e simbolicamente connesse al calendario liturgico (il Carnevale).