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IGNAZIA MARIA BARTHOLINI

Introduzione (1. Le prospettive del capitale sociale, 2. In re: il convegno trapanese,3. Ex post: i contributi alla riflessione, 4. Capitale sociale e società civile)

  • Autori: BARTHOLINI I
  • Anno di pubblicazione: 2008
  • Tipologia: Capitolo o Saggio
  • Parole Chiave: capitale sociale, Rete,universalismo, comunitarismo, New Media
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/30909

Abstract

La tripartizione del volume curato dall’autrice obbliga la medesima ad una ricostruzione degli snodi concettuali che ne ricostituiscono il denominatore comune. Il saggio descrive e argomenta gli elementi teorici ed empirici che legano il Capitale sociale ai concetti di Rete e di New Media. Il c.s., oltre ad essere “una realtà emergenziale”, si realizza come “qualità delle relazioni sociali”, come una “variabile interveniente” che si rafforza attraverso la Rete, proprio nello scambio di esperienze, opinioni e riflessioni con altri attori sociali coinvolti, anche se separati spazialmente, nello stesso processo di democrazia partecipativa allargata. Allo stesso tempo il c.s. rivela le strutture portanti su cui le comunità democratiche definiscono la propria storia e orientano la loro “normale” vita politica ponendole al centro delle società, in una posizione a volte geografica, altre gerarchica, altre ancora simbolica, che genera forme condivise di identità collettiva. Ciò implica, a giudizio dell’autrice, il tenere conto di una mutazione generale delle relazioni che oggi si dipanano sul Web (dimensione universalista), ma anche la consapevolezza che le stesse si traducono, nel contesto di riferimento, in prassi e modalità operative, di tipo fiduciario, finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi condivisi (dimensione comunitarista). In tal senso il c.s. è bridging e bonding: include nella Rete prospettive di soggetti differenti che si confrontano su temi e problemi comuni, ed esclude proprio nel farsi della partecipazione della società civile alla vita democratica. Esso si implementa infatti attraverso l’agire di gruppi di individui che rafforzano, nella prassi, le proprie identità, la propria “qualità delle relazioni sociali” e la propria peculiare modalità di partecipazione alla vita democratica.