Fine dell'atto politico?
- Autori: Blando, F.
- Anno di pubblicazione: 2015
- Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/165185
Abstract
La figura dell’atto politico è nota e riconosciuta in vari ordinamenti contemporanei, nei quali tutti, essa tende ad assumere significati differenti. La nozione di atto politico preferibile è quella di un atto giustificato dall’esigenza di salvaguardare l’esistenza stessa dello Stato. Il legislatore italiano, anche in seguito all’emanazione della Costituzione, è rimasto fedele all’idea dell’esclusione della tutela giurisdizionale nei confronti degli atti emanati dal Governo nell’esercizio del potere politico. Il Consiglio di Stato, nella sua giurisprudenza, invece ha allargato il controllo sugli atti una volta ritenuti politici. Il saggio vuole dimostrare che la crisi della nozione di atto politico è causata sia da una debolezza e crisi di idee e programmi della politica sia da una tendenza oggettiva dell’ordinamento giuridico italiano. La tesi finale che si avanza è che la riscoperta dell’atto politico è direttamente connessa a un cambio di rotta che restituisca dignità costituzionale alla politica.